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Su di me
Lavoro da oltre dieci anni nel campo del supporto psicologico e della psicoterapia con bambini, adolescenti e adulti.
Essere uno psicoterapeuta è molto più che una professione: rappresenta uno stile di vita che coinvolge ogni aspetto del proprio mondo, professionale e personale.
L’esperienza clinica mi insegna che ogni nuovo paziente rappresenta un’isola sconosciuta e da esplorare, che l’incontro terapeutico è uno spazio in cui ci si conosce e si intraprende un cammino insieme, imparando ad abbandonare abitudini disfunzionali, concentrandoci sempre di più su obiettivi che possano portare a un maggiore benessere, con se stessi e con gli altri.
Nel lavoro con gli adulti mi piace considerare il terapeuta come “un amico che ne sa di più" nel campo dell’esplorazione delle proprie emozioni e della sofferenza psichica, che accompagna in un cammino, mantenendo la giusta distanza e rispettando le scelte e le libertà personali.
Solo quando cogliamo che l’altro ci accetta senza giudicarci possiamo davvero affidare i nostri pensieri e la nostra anima nelle sue mani, affinché ci aiuti a prendercene cura, imparando a coltivare insieme il senso di responsabilità e di attenzione per noi stessi.
Ritengo fondamentale che al lavoro terapeutico con il bambino si accompagni sempre un percorso di sostegno ai genitori, perché possano, con il tempo, acquisire quegli strumenti necessari per aiutare e il proprio figlio a superare la sua situazione di disagio.
Nel sostegno ai genitori parto sempre dal riconoscimento delle loro fatiche, delle difficoltà di conciliare il tempo lavorativo con quello familiare e del peso che riveste spesso la sensazione di sentirsi addosso le aspettative e il giudizio di altri, che “sembrano fare sempre di meglio”.
L’intento di un sostegno alla genitorialità non è quello di fornire ricette magiche che trasformino genitori e bambini, ma di costruire insieme la migliore delle soluzioni, per quei genitori, quel figlio, quella famiglia.
Nell’incontro con i ragazzi l’obiettivo primario è di concedere lorouno spazio di ascolto, di comprensione e di accettazione: un posto accogliente in cui tutti i loro pensieri, idee, convinzioni e le loro emozioni sono accettate e non giudicate, anche quelle che sembrano cattive, sbagliate, che spesso fanno più paura.